
Il sogno e il cammino francescano alla COP26 (Glasgow)
Come francescani che partecipano attivamente alla COP26, sogniamo, speriamo e chiediamo che la COP26 coinvolga i gruppi di fede nei negoziati sul clima
Come francescani che partecipano attivamente alla COP26, sogniamo, speriamo e chiediamo che la COP26 coinvolga i gruppi di fede nei negoziati sul clima
La Commissione GPIC della Provincia dei Santi Martiri Coreani ha preso parte al Movimento Cattolico Mondiale per il Clima della Corea (MCMC di Corea). Vi sono oltre trenta diocesi, organizzazioni e trecento cattolici che prendono parte al MCMC di Corea ed è in continua espansione con altre istituzioni cattoliche in Corea.
Gli obiettivi delle attività erano la formazione e la presa di coscienza della crisi climatica per i Francescani locali e altri, lavorando sulla solidarietà per la giustizia climatica, un progetto per un’azione futura e per la celebrazione dello spirito di Laudato si’.
La Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima (Cop 25), iniziata il 2 dicembre, si è conclusa il 15 dicembre, due giorni in più rispetto al programma stabilito. La Commissione GPIC della Provincia dei Santi Martiri Coreani della Corea ha partecipato insieme alle sue ONG.
L’obiettivo di questa Alleanza, come espresso nell’accordo, è di promuovere un cambiamento sistemico, culturale e spirituale che dovrebbe essere tradotto in trasformazioni economiche e politiche di fronte all’attuale crisi climatica. In tal modo, le ventuno organizzazioni aderenti hanno espresso la volontà di mettersi al servizio della comunità e facilitare i collegamenti che possono generare influenza politico-pubblica dalle rispettive identità.
Ed è per questo che António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha convocato il Summit sull’azione per il clima delle Nazioni Unite del 2019 dal 21 al 23 settembre con il tema: “Summit sull’azione climatica: Una corsa che possiamo vincere. Una gara che dobbiamo vincere.” Anche la Chiesa entra in risonanza con questa chiamata. Il Papa ha dichiarato una “emergenza climatica” globale. Ha detto che l’incapacità di agire con urgenza per ridurre i gas serra sarebbe “un brutale atto di ingiustizia verso i poveri e le generazioni future.”