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Il sabato del 26 febbraio 2022 sono stato con la mia famiglia per celebrare il compleanno di mio nipote. Ad un certo momento sento squillare il mio cellulare più volte. Chiamante sconosciuto. Lascio stare. Poi, però sento che qualcuno mi ha lasciato il messaggio vocale. Allora, ascolto … e non posso credere! Ecco, fra Ayman da Terra Santa mi chiede aiuto per gli studenti provenienti dall’Israele e Palestina che stanno fuggendo dall’Ucraina e cercano il posto per dormire. Certo, lo facciamo subito! Però come fare questo a distanza di quasi 400km?

Allora mi butto per chiamare i frati polacchi di Jaroslaw più vicini all’Ucraina (Provincia di Santa Maria degli Angeli). Dopo alcuni minuti, ho la risposta affermativa del guardiano fra Florencjusz: Ovviamente aiutiamoli! In seguito, scambiamo molte chiamate (tutto piuttosto succede su WhatsApp tra Israele, Polonia e Ucraina). Sembra tutto facile. I frati verranno a prendergli e poi si procurerà i posti per dormire etc. Invece no, scopriamo che i giovani si trovano ancora nel territorio ucraino, sono molto vicino alla frontiera, però ancora manca un po’ per passare attraverso il check point. Menomale, che Ali (uno del gruppo degli studenti) è riuscito passare per il confine ed è stato proprio lui il punto di riferimento già in Polonia e soprattutto con l’accesso all’Internet. Il fatto è che altri studenti non avevano più la copertura della rete e, quindi, la comunicazione con loro era impossibile.

Fra Ayman ci ha fornito anche il contatto con la persona delegata dall’Israele per far arrivare gli studenti sani e salvi alle loro case. Grazie a lei, siamo riusciti a contattare sia Ali sia altri ragazzi e coordinare l’aiuto.

Nello stesso tempo i frati da Jaroslaw si sono organizzati velocemente e sono arrivati alle vicinanze di confine e hanno incontrato Ali. Lui era il nostro guida e da quel momento si era iniziato il tempo d’attesa per altri compagni di fuga. Ricordo che era già buio, freddo e c’era tantissima gente da per tutto. I ragazzi erano da due giorni in cammino a piedi ed erano esausti. Quasi tutta la notte bisognava aspettare perché i giovani studenti potessero passare per la frontiera e dopo un breve viaggio con le macchine potevano finalmente mangiare qualcosa, riscaldarsi e dormire presso il convento dei Frati Minori a Jaroslaw. Qualche giorno dopo, felicemente sono rientrati nelle loro famiglie.  Lode a Dio!

P.S.
La serata del 26 febbraio, due giorni dall’inizio della guerra, è diventata per me e altri confratelli il segno visibile della solidarietà e ospitalità francescana. Era una lezione pratica del servizio ai fratelli secondo l’insegnamento di Gesù. Altro giorno ho trovato altri messaggi vocali sul cellulare con i ringraziamenti per l’accoglienza, l’amicizia e collaborazione. Io, ringrazio anche per sorella “Rete” e fratello “WhatsApp”.

Sergiusz M. Bałdyga OFM
Animatore GPIC
Provincia dell’Assunzione della BVM Katowice, Polonia