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“Stendi la mano ai poveri” (cfr Si 7,32).

“Fratello, quando vedi un povero, vedi uno specchio del Signore e della sua povera madre.” Questa frase attribuita a San Francesco d’Assisi, raccoglie un particolare approccio che guida la celebrazione di questa nuova Giornata Mondiale dei Poveri. Questo non è un concetto astratto. Si tratta di volti specifici. Si tratta di Dio in persona.

Al tempo del Pontificato di Francesco, il carisma francescano occupa un posto di rilievo nell’agenda del rinnovamento ecclesiale. Il nome scelto dall’attuale Vescovo di Roma aggiorna le vicende di Dio in Umbria nel XIII secolo e propone un riferimento antropologico per riparare la creazione che minaccia le rovine.

Per questo la Giornata Mondiale dei Poveri non va intesa come un evento, ma come un processo. Non è un’attività passeggera, che si fa e si dimentica; è un’azione permanente che si esprime e si celebra con la vita.

Per questo motivo, l’Ufficio di Giustizia, Pace e Integrità del Creato in collaborazione con le équipe di GPIC-Media offre questo sussidio per approfondire la Giornata mondiale dei poveri in quattro approcci: dall’Ecologia integrale, dalla contemplazione del realtà, da un discernimento dalla fratellanza e da un impegno dalla samaritanità.