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I militari hanno dichiarato lo stato di emergenza per proteggere il proprio potere, con la scusa che le elezioni generali tenutesi nel novembre dello scorso anno sono state elezioni fraudolente. L’esercito del Myanmar ha preso il potere dopo aver arrestato Aung San Suu Kyi, altri leader democraticamente eletti e anche leader della società civile e bloccato le trasmissioni e le comunicazioni di stato. Per le strade della capitale Naepido e Yangon giravano i carri armati ed è stata anche dichiarata la legge marziale. L’esercito ha dichiarato che avrebbe governato per un anno fino a quando il paese non si sarebbe stabilizzato.

La democrazia del Myanmar, che si è ripresa con forza dopo mezzo secolo di dittatura militare, sta ancora una volta vacillando. Con le elezioni generali, i cittadini del Myanmar non hanno eletto un governo militare con la forza, ma il progresso del governo civile e della democrazia. I cittadini che si sono opposti al colpo di stato hanno iniziato a resistere. Protestano suonando il clacson e colpendo pentole, alzando tre dita per simboleggiare resistenza e condivisione. Lavoratori, studenti e persino funzionari sono scesi in piazza gridando che il colpo di stato militare è inaccettabile. Siamo preoccupati che lo spargimento di sangue del 1988 e del 2007 si ripeta.

La storia della democrazia in Corea è simile a quella del Myanmar. Il regime militare, iniziato negli anni ’60, uccise numerosi cittadini perseguì solo i propri interessi. Nella società civile coreana, consapevole del dolore dei cittadini del Myanmar, la campagna si è svolta in preghiera per la fine delle violenze del golpe militare e l’inizio della giustizia e della pace. 

La Commissione GPIC della Provincia OFM di Corea e 17 organizzazioni della società civile stanno facendo una campagna per fermare il colpo di stato in Myanmar. Molti coreani si sono uniti alla campagna scattando una foto con un cartello che dice “Fermate subito il colpo di stato” o con altre parole che desiderano esprimere. Le foto sono pubblicate sul sito web della campagna. La voce di solidarietà dei cittadini coreani sarà raccolta e trasmessa ai media e ai cittadini del Myanmar.

Louis Kim
Corea