+39 06 684919 pax@ofm.org

Leader della Chiesa cattolica e responsabili locali del cambiamento, provenienti da quasi 30 Paesi, si sono riuniti a Roma dal 5 al 7 dicembre 2022. Si è riflettutto sull’incessante lavoro di Papa Francesco per il cambiamento nonviolento nei suoi dieci anni di pontificato; si è condivisa la propria esperienza di cambiamento nonviolento di fronte alla violenza e all’ingiustizia e si sono esplorati i prossimi passi per far progredire la spiritualità, lo stile di vita, le strategie e l’etica universale della nonviolenza nella Chiesa e nel mondo.

La Conferenza, intitolata “Papa Francesco, la nonviolenza e la pienezza della Pacem in terris”, è stata organizzata grazie all’Iniziativa Cattolica per la Nonviolenza di Pax Christi International e l’Iniziativa di Commissione Giustizia, Pace e Integrità del Creato dell’Unione dei Superiori Generali – Unione dei Superiori Generali Internazionali (USG-UISG), l’unione internazionale dei superiori degli ordini religiosi femminili e maschili. 

“La pratica coerente della nonviolenza”, scrive Papa Francesco, “ha infranto barriere, ha chiuso ferite, ha guarito nazioni”.  Dal suo insediamento nel 2013, Papa Francesco ha invitato la Chiesa e il mondo a “fare della nonviolenza attiva il nostro stile di vita”.  Il Papa ci ha implorato di sfidare e trasformare in modo nonviolento i sistemi che opprimono, emarginano e distruggono, creando al contempo nuove opzioni per la giustizia, la pace e un mondo sostenibile. La nonviolenza è il cammino di Gesù e una pratica potente per costruire la pace sociale.

I partecipanti provenienti da 28 nazioni – Messico, Kenya, Guatemala, Romania, Filippine, Italia, Nigeria, Perù, Regno Unito, El Salvador, Giappone, Repubblica Democratica del Congo, Uganda, Indonesia, Germania, Belgio, Sri Lanka, Austria, Sud Sudan, Brasile, Paesi Bassi, Francia, Camerun, Libano, Palestina, Colombia, Ruanda e Stati Uniti – hanno condiviso ricche esperienze di nonviolenza praticata a livello di base, in contesti di grave violenza nelle sue molteplici forme.

I partecipanti hanno riflettuto sull’esperienza personale di nonviolenza di Papa Francesco, sulla sua visione che punta verso un’etica globale della nonviolenza, nel contesto di una “guerra mondiale combattuta in modo frammentario” e sull’urgente necessità di un cambiamento di paradigma dalla violenza alla nonviolenza. Nel corso della conferenza sono stati organizzati momenti di riflessione e di preghiera che hanno attinto alla bellezza del periodo di Avvento, per riflettere sulla realtà di Dio che si incarna in modi diversi nel mondo: nel silenzio, nell’oscurità, nella luce, nell’umanità e in tutto il creato. 

Relatori da tutto il mondo

 I partecipanti hanno ascoltato numerosi relatori, tra cui:

  • Emilce Cuda, segretaria della Pontificia Commissione vaticana per l’America Latina e suor Wamuyu Wachira, co-presidente di Pax Christi International, che hanno riflettuto sul riferimento di Papa Francesco alla “profezia della nonviolenza” e sulla sua attenzione a coloro che vivono nelle periferie, ai movimenti popolari, ai giovani e ai popoli indigeni come agenti attraverso i quali le nostre società cambieranno.
  • Kai Brand-Jacobsen, ricercatore senior del Peace Action, Training and Research Institute of Romania (PATRIR), che sta lavorando a lungo con i praticanti della nonviolenza in Ucraina e Russia, dove le strategie nonviolente hanno efficacemente protetto alcuni settori della società e interrotto l’invasione russa.
  • Maudilia Lopez, una donna indigena di Ixtahuacán, Guatemala, leader della Pastoral Defensoras de la Madre Tierra, che ha parlato della resistenza alle pratiche distruttive della compagnia mineraria canadese Goldcorp e della violenza della Chiesa nel proibire le pratiche e gli abiti tradizionali fondamentali per la vita della sua comunità indigena.
  • Rodrigo Peret, OFM, membro di Franciscans International e del direttivo della Rete Chiese e Miniere dell’America Latina, che ha parlato della violenza delle miniere in molte comunità e della lotta per la riforma agraria in Brasile.
  • Nandana Manatunga, direttore dell’Ufficio per i Diritti Umani di Kandy nello Sri Lanka, che ha descritto le manifestazioni persistenti e creative della società civile che hanno spodestato l’ex presidente Gotabaya Rajapaksa in modo non violento e hanno continuato a protestare contro la crisi economica e la brutalità della polizia.
  • Suor Nathalie Becquart, sottosegretaria del Sinodo dei Vescovi, che ha contribuito a una ricca conversazione sulla sinodalità come espressione della nonviolenza, un tema a cui ha contribuito la presentazione dell’Iniziativa Cattolica per la Nonviolenza di Pax Christi.
  • Harun Njoroge e Sr. Sia Temu, MM, membri dell’Equipe per la Pace delle Sorelle Maryknoll, che hanno condiviso le loro esperienze di successo di “Conversazioni per il cambiamento sociale” in Kenya.
  • Ogarit Younan, una pioniera dell’educazione alla nonviolenza nel mondo arabo, che ha parlato dell’Academic University College for Nonviolence & Human Rights (AUNOHR) che lei e il suo partner, Walid Slaybi, hanno fondato in Libano.

Una logica diversa

I partecipanti alla Conferenza hanno esplorato i numerosi messaggi di Papa Francesco, anche in Fratelli Tutti, sull’impossibilità di una “guerra giusta”. Hanno ascoltato p. Francisco DeRoux, che ha descritto in video, le conseguenze in Colombia di 50 anni, di quella che alcuni hanno definito una “guerra giusta” e l’urgente necessità di una logica diversa. Hanno discusso l’applicazione di un quadro di pace giusta che affronti le cause alla radice dei conflitti violenti, sviluppi abilità nonviolente cruciali, interrompa i cicli di violenza e costruisca una pace sostenibile. 

La Messa di chiusura è stata celebrata dal Cardinale Michael Czerny, Prefetto del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale, con i partecipanti alla conferenza, il Vescovo Marc Stenger, co-presidente di Pax Christi International, il Cardinale Robert McElroy di San Diego CA, l’Arcivescovo John Wester di Santa Fe NM, l’Arcivescovo Antonio Ledesma delle Filippine e il Vescovo John Stowe, Presidente di Pax Christi USA. La celebrazione si è conclusa con la recita del “Voto di Nonviolenza” in molte lingue.

Andare avanti

Nel 2016, Pax Christi International ha co-sponsorizzato con il Vaticano la storica conferenza “Nonviolenza e Pace Giusta”, che si è conclusa con la pubblicazione dell’Appello alla Chiesa cattolica a ri-impegnarsi nella centralità della nonviolenza evangelica, un documento che è stato ripresentato alla fine di questa conferenza.  Dal 2016, Papa Francesco ha condiviso con la Chiesa molte risorse innovative per il cammino nonviolento, tra cui il messaggio per la Giornata mondiale della pace del 2017 intitolato “La nonviolenza: Uno stile di politica di pace”, l’enciclica Laudato Si’ e Fratelli Tutti.

Siamo grati per questi segnali verso un futuro nonviolento e attendiamo con ansia i modi in cui la Chiesa rafforzerà il suo insegnamento e il suo sostegno alla pratica della nonviolenza evangelica, in questo tempo di crisi e di opportunità, incoraggiata dal messaggio di Papa Francesco del 2017: “Mi impegno ad assistere la Chiesa in ogni sforzo per costruire la pace attraverso la nonviolenza attiva e creativa”.

 L’Ufficio Generale di GPIC è stato rappresentato da fra Antonio Lembo, Animatore GPIC della Provincia di Puglia-Molise, Italia.

Informazioni sul sito web: Pax Christi Internazionale