+39 06 684919 pax@ofm.org

 Solidarietà con il popolo Rohingya 

 

  1. Chi sono i Rohingya?
    السلام عليكم (La pace divina sia con te!) I Rohingya sono una tribù musulmana minoritaria che vive nello Stato di Rakhine (Myanmar). L’esercito del Myanmar li ha soppressi negli anni ’60 e ha negato loro la residenza negli anni ’80. Quando dovettero affrontare la repressione militare nel 1992, furono obbligati a trasferirsi in Bangladesh e in Malesia. Quando un gruppo ribelle antigovernativo ha attaccato una stazione militare del Myanmar uccidendo 6 persone, è iniziato il massacro dei Rohingya ad opera dell’esercito del Myanmar con la scusa di sopprimere il gruppo dei ribelli. Furono incendiati villaggi Rohingya, le loro donne furono violentate e più di 640.000 persone dovettero fuggire dalla loro patria verso il Bangladesh.
     
  2. La situazione dei campi profughi in Bangladesh
    È una fortuna che il governo del Bangladesh li abbia accettati. Però, da quando i campi profughi sono stati sistemati nelle montagne dove vivono animali selvatici come gli elefanti, questi hanno attaccato e distrutto i rifugi a volte uccidendo bambini. 900.000 persone sono confinate in 20 campi. Colpiti dai monsoni, i campi sono stati riparati e rifatti con argini. 10 persone sono costrette a vivere in una sola tenda. E’ quasi impossibile vivere in queste condizioni. Per di più, è necessario l’aiuto immediato a orfani, disabili, donne senza famiglia. Molte sono le ONG che lavorano per loro. Comunque, la distribuzione di rifornimenti è un altro problema. Vi sono anche altri problemi, quali la scarsità d’acqua e dell’igiene.
     
  3. Preparazione di un “Campo di pace” tra i rifugiati Rohingya 

La Commissione GPIC della Provincia coreana visiterà i campi profughi Rohingya entro la fine di quest’anno insieme con ADI (Asian Dignity Initiative) e i Pioneers. La Commissione studierà a fondo il caso e terrà un “Campo di pace” che non è solo per una singola visita o aiuto umanitario, ma anche il ritorno a lungo termine dei Rohingya in Myanmar. I Rohingya non possono più rimanere nei campi profughi. E’ necessario fare pressione sul governo affinché alla fine essi possono fare ritorno.

Commemorazione del primo anniversario del massacre Rohingya
Il 25 agosto 2018 sarà il primo anniversario del massacro dei Rohingya. Il Korean Network of Religion and Civil Society for the Rohingya sta preparando un evento in memoria in solidarietà con loro. Vi sarà una mostra fotografica, un concerto per la pace, una proiezione di documentari, un talk show con i registi dei film sull’argomento. La Commissione GPIC della Provincia coreana fa parte di questa rete e farà ogni sforzo per la causa dei Rohingya. 

  Messa per gli accordi di pace nella penisola coreana 

 Il 9 ottobre 2017 la Conferenza dei Superiori Maggiori degli Istituti religiosi maschili e delle Società di Vita apostolica coreani, e l’Associazione delle Superiore Maggiori delle Religiose in Corea hanno iniziato a celebrare una messa settimanale per la pace nella penisola coreana a Gwanghwamun Square ogni lunedì alle 19.30. 

 Alla messa di inizio, i religiosi coreani hanno emesso un comunicato secondo cui “la vera e duratura pace tra le nazioni non può consistere nel possesso di un uguale apparato di armamenti, ma solo nella mutua fiducia” (Pacem in terris, 113). 

  1.  Non smetteremo di pregare per la pace nella penisola coreana. 
  2. Esortiamo il Presidente Moon Jae-in e il Presidente Kim Jong-un a dare compimento alle precedenti Dichiarazioni Congiunte Sud-Nord (6.15 e 10.4) e a porre un traguardo per la pacifica unificazione. 
  3. Esortiamo gli Stati Uniti e la Corea del Nord (DPRK) a fare un trattato di pace per raggiungere la pace permanente nella penisola coreana. 
  4. Esortiamo il Sig. Thomas Bach, Presidente del Comitato Olimpico Internazionale (IOC) a mediare per la sospensione provvisoria dell’esercitazione militare del Key Resolve US-ROK (2018) e del lancio del missile del Nord Corea, per il successo delle Olimpiadi invernali di PyeongChang. 
  5. Esortiamo la comunità internazionale a compiere uno sforzo conveniente per risolvere i conflitti e le tensioni sorte nella penisola coreana, nel Nord-Est dell’Asia e nel mondo. 

 Il 27 maggio 2018, lo storico summit intercoreano è diventato realtà e ha emesso una dichiarazione (Panmunjom Declaration) che ha dato un’enorme speranza di pace nella penisola. A partire dal summit il tema della messa per la pace è diventato “Preghiera per il Trattato di Pace nella Penisola Coreana”. Circa 30-50 religiosi e fedeli partecipano ogni settimana alle messe per la pace. Anche la Commissione GPIC della Provincia coreana prende parte a questo movimento. Valuteremo le nostre attività e discuteremo nuovamente il futuro orientamento. 

 

 

Fr. Aloysio Kim, OFM 

Animatore GPIC – Seoul, Sud Corea